La quotazione Bitcoin perde il 20% dopo l’hack di Bitfinex amplifica il trend ribassista.
Charles Bovaird
Pubblicato il 2 Agosto 2016, ad 23:54 BST su COINDESK.
Il prezzo di bitcoin è sceso bruscamente oggi aggravando un declino già in corso nel momento in cui i partecipanti al mercato a livello mondiale hanno reagito alla notizia che una delle più grandi piattaforme di scambio di valuta digitale era stata violata.
All’inizio di ieri pomeriggio, la piattaforma di scambio di Hong Kong Bitfinex si ê fermata dopo aver scoperto una violazione della sicurezza, ponendo il suo sito web offline e fermando tutti i prelievi e depositi. Gli analisti dell’ exchanger, hanno riferito a CoinDesk di essere al lavoro per scoprire i problemi al momento della pubblicazione di questo articolo, anche se l’azienda ha confermato che circa 120.000 BTC (più di $ 60 milioni) è stato perso o rubato attraverso i social media.
In risposta, il prezzo del bitcoin è sceso a $ 560,16 entro le 19:30 UTC, $ 530 entro le 23:30 e $ 480 al momento della pubblicazione, rivelano i dati CoinDesk USD Bitcoin Price Index (BPI) .
Il prezzo è calato di circa il 20% rispetto l’apertura della giornata di 607,37 $ e il 27% al di sotto del massimo di 658,28 $ raggiunto Sabato, 30 luglio, quando la moneta digitale ha cominciato il trend ribassista.
Arthur Hayes, CEO della società di leverage Bitcoin BitMEX, ha sottolineato che questo evento ha avuto un effetto chiaro e misurabile sui prezzi Bitcoin.
Ha detto :
“Un alto profilo moderato non è buono per il sentiment e limita la possibilità per i market maker di mantenere un mercato ordinato.”
L’ osservatore di mercato e imprenditore Jacob Eliosoff ha fornito stimoli simili, dicendo che l’evento ha scatenato una nuova ondata di incertezza.
“La grande domanda è ora quanto è stato rubato e se Bitfinex rifonderà i clienti per intero”, ha detto.
Gli operatori di mercato hanno scambiato più di 600.000 BTC tramite Bitfinex durante i 30 giorni scorsi e fino al 2 agosto – i dati Bitcoinity rivelano. Ciò rappresenta l’1,6% degli oltre 39 milioni BTC scambiati attraverso vari exchangers durante lo stesso periodo.
L’impatto del dimezzamento (halving)
Tuttavia, il calo del prezzo non sembra essere causato unicamente dal problema di Bitfinex.
I prezzi del Bitcoin hanno sperimentato un graduale, movimento verso il basso nel corso dei giorni scorsi, con gli osservatori del mercato che puntano al dimezzamento delle ricompense sulla rete bitcoin come causa. L’evento – che ha visto una riduzione del 50% del contributo minerario sulla rete – ha generato una significativa visibilità quando ha avuto luogo il 9 luglio.
Al momento, non vi era stato alcun cambiamento di rilievo nei prezzi Bitcoin, nonostante ci fossero aspettative che una tale mossa potesse essere altamente probabile.
“Sembra che i traders si siano illusi pensando che il prezzo sarebbe rimasto in linea retta dopo il dimezzamento,” ha detto l’analista Tuur Demeester. “Il dimezzamento è reale e avrà effetti reali.”
Uno degli effetti è la presa di profitto. Petar Zivkovksi, direttore delle operazioni della piattaforma di trading bitcoin Whaleclub, ha parlato di questo sviluppo, notando la sua convinzione su questa tendenza è entrata “in pieno effetto” dopo il dimezzamento.
Tuttavia, ha suggerito che l’impatto potrebbe essere limitato a causa del sostegno del mercato esistente.
“Ci sono ancora un sacco di long” ostinati “aperti”, ha aggiunto.
Ricerca dei motivi
Il calo sotto 600 $ può anche indicare un cambiamento dal sentimento rialzista che finora ha caratterizzato il 2016.
Ad esempio, Joe Lee, fondatore piattaforma di leverage sui derivati di trading Magnr, ha dichiarato che lo sforamento del Bitcoin sotto $ 600 potrebbe indicare che i fondamentali a lungo termine della valuta sono deboli.
Egli ha sottolineato che gli osservatori di mercato stanno analizzando i prezzi del bitcoin “per capire quanto in crescita costante del Bitcoin sia provenuto da holders a lungo termine”.
Proseguendo, gli osservatori di mercato offrono anche previsioni su dove il prezzo del bitcoin andrà prossimamente. Ora che la moneta digitale ha violato $ 600, metterà alla prova anche i $ 550, il suo valore più basso prima del voto Brexit, ha detto Hayes.
Tim Enneking, chairmain del gestore degli investimenti in criptovaluta EAM, ha interpretato il recente calo dei prezzi come prova di un ripiego post-dimezzamento, affermando inoltre che Bitcoin troverà supporto sopra a $ 500.
Zivkovksi ha detto a CoinDesk che il declino della moneta digitale sotto ai $ 600 “potrebbe segnalare l’inizio di un trend ribassista di medio termine, alimentato da una forte restrizione dei long ( investimenti a lungo termine) e una pausa nell’interesse generale sui Bitcoin da parte del pubblico.”
Mentre questi analisti indicavano una debolezza futura nei cali di valore della criptovaluta, Demeester ha sottolineato che non solo non “vedere alcun segno rilevante su una fine del trend rialzista”, ma che si aspettava che il prezzo sarebbe “andato molto più in alto per i prossimi 12 mesi “.
Liberamente tradotto da gavriloBTC.
Dato che i trader che guadagnano dalla compravendita di bitcoin non producono alcun lavoro reale, o prodotto, ma solo speculano sulla quotazione di mercato, e dato che la valuta virtuale è completamente libera di regole massimo rialzo e ribasso, ovvero è il mercato perfetto per bankster e trader, ad ogni incremento del 300% corrisponderà sempre un crollo comparabile, quando la maggioranza dei trader od i big del mercato passeranno all’incasso con una quotazione più elevata. E dato che non si produce nulla, l’equilibrio suggerisce che se tot guadagnano allora è ovvio che ci siano anche tot2 che perdono.
Certo, ma bisogna sempre ricordare che il campo di gioco e le regole sono quelle della finanza tradizionale. Le vere cause stanno in questo e non certo nel nuovo player introdotto : la cryptovaluta appunto. A mio parere è proprio la novità del nuovo player Bitcoin che provocherà la caduta, o per lo meno il cambio radicale delle regole del sistema monetario e finanziario come fino ad oggi conosciuto.
Non è criminalizzando chi sfrutta a suo vantaggio (pur magari da posizioni predominanti) le regole esistenti che si risolve il problema, ma introducendo elementi innovativi che provochino un cambiamento + equo per tutti.
Nel caso specifico, una delle ipotesi che si stanno accreditando di più è quella dell’inside thug, cioè che l’hacking sia in realtà un furto avvenuto dall’interno di Bitfinex. Ciò è avvalorato anche dall’operatore dei servizi e della sicurezza BitGo che afferma con forza di non avere responsabilità per quanto riguarda l’operatività e la tenuta dei propri server. Tesi avvalorata anche dal fatto che la stessa presunta vulnerabilità non sia stata sfruttata anche su altri servizi operati da BitGo. Ciò che a mio modo di vedere è altamente discutibile è il sistema di bail in introdotto da Bitfinex per equilibrare le “perdite”. Il ricatto di spalmare le perdite su tutta l’utenza riducendo del 30% i fondi di tutti i conti, pena la chiusura per bancarotta, non è nè serio nè corretto. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e, se è vero che la maggior parte delle piattaforme exchanger si è dotata di strumenti di sicurezza via via sempre migliori e di regole AML-KYC sempre + stringenti (pur se non sempre richieste e obbligatorie dalle istituzioni) è anche vero che non forniscono alcuna assicurazione sui fondi in fiat o in criptovaluta presso di loro depositati. Questo è uno dei temi su cui gli utenti dovrebbero più puntare nel dare la propria preferenza alla piattaforma a cui affidarsi e affidare soldi e bitcoin facendo pressione perchè queste assicurino il proprio giro di affari e rispondano in proprio in caso di perdite non imputabili all’utenza.
Umm la rimozione di regole nella finanza è un processo nato ben prima dei bitcoin, sin dai tempi di Reagan, e non ancora al culmine se si considerano le liberalizzazioni del 2006/2007 per le dark pool.
Certo le criptovalute come bitcoin lasciano già un mercato completamente libero, privo di regole che ne limitino gli scambi, ed il motivo per cui probabilmente non vi sia stato un deflusso di trading verso la/le criptovalute è semplicemente una questione di inerzia d’investimento su un mezzo in via di deregolamentazione progressiva ma non menomato della possibilità di svalutare la moneta.
Poi certo ci sono i furti, la stampa della moneta falsa, le truffe o l’investimento/disinvestimento di grosse quantità di denaro che influenzano la fiducia nel conio.
Nel 1992 quando la borsa italiana crollò (una delle peggiori) e la lira divenne debole molti si chiesero perchè non fu bloccata la contrattazione per prevenire il crollo della valuta. Oggi quando crolla il bitcoin bruciando decine di milioni di capitalizzazione non si chiude alcun sito di contrattazione. Si lascia semplicemente che il valore crolli con impennate da brivido. Invece se vengono rubati milioni su bitfinex il diretto interessato blocca la contrattazione (quindi tot bitcoin temporaneamente vengono bloccati dalla circolazione), lasciando gli altri operatori con prezzi altalenanti, ovvero tali da poter fare trading attivo su altri che perderanno capitalizzazione dato che la contrattazione non crea valore aggiunto allo schema. Il fatto che i grossi scambiatori di valuta per bitcoin possano influenzare il mercato dei bitcoin o possano calmierare un mercato non regolamentato permette anche la possibilità di fare cartello. Tutto ciò non mi sembra una rivoluzione rispetto al sistema economico delle banche tradizionali.
Hai scritto: ” …su un mezzo in via di deregolamentazione progressiva ma non menomato della possibilità di svalutare la moneta.”
Il Bitcoin non può inflazionare, solo deflazionare, aumentare quindi il proprio valore rispetto alle valute fiat. Questo è scritto nell’algoritmo che ne sta alla base, che prevede limiti alla creazione di nuova “moneta” in 21 milioni di Bitcoin entro un tempo prefissato (oggi circa 17,5 milioni di BTC già creati). Non vi è deregolamentazione nel Bitcoin anzi, come spiegato, le sue regole sono rigidamente scritte nell’algoritmo che lo costituisce e si possono cambiare solo con un larghissimo consenso dell’utenza (quindi per niente facile). Algoritmo comunque aperto, testabile, opensource e quindi pure modificabile per dar così vita alle altre 700 altcoins oggi esistenti che però non son + Bitcoin. E ribadisco: il campo di gioco e le regole sono quelle della finanza tradizionale per ora, solo che il Bitcoin è come un calciatore con tre gambe e tre piedi invece di due… incide eccome, nell’economia del gioco!! 🙂
Concordo pienamente, le regole del mercato sono uguali, il bitcoin è però secondo me più alla portata di tutti, perlomeno per coloro che sono tecnologicamente in grado, correggo però che le cryptovalute sono ormai 1400 e oltre come censite sul mio sito
ps. per informazioni https:currencyguru.info