IL SENATO APPROVA IL VALORE LEGALE DELLA BLOCKCHAIN – Il Sole24Ore

VALORE LEGALE DELLA BLOCKCHAIN E SMART CONTRACT: PRIMO VIA LIBERA AL SENATO –  da IL SOLE24ORE 

–di Alessandro Longo – 23 gennaio 2019

Ansa

Primo via libera alla norma – come emendamento al decreto Semplificazioni, ora al Senato – che inserisce per la prima volta nel nostro ordinamento le “tecnologie basate su registri distribuiti come la Blockchain” e una definizione di smart contract. Il primo aspetto è “la possibilità di dare un valore giuridico a una transazione che sfrutti un registro elettronico distribuito e informatizzato, senza passare da notai o enti certificatori centrali”, spiega Fulvio Sarzana, avvocato e membro del team degli esperti blockchain avviato dal ministero dello Sviluppo economico.

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L’Italia insieme al Sud Europa per lo sviluppo della Blockchain

Martedì, 04 Dicembre 2018

La notizia è di quelle che fanno ben sperare riguardo allo sviluppo e all’ utilizzo della rivoluzionaria tecnologia Blockchain anche nel futuro del Belpaese. Vi riporto direttamente quanto appare sulla pagina web del Ministero dello Sviluppo Economico. Rimane comunque l’affascinante dubbio di quali saranno i risvolti normativi nell’ambiente delle criptovalute ed in particolare del Bitcoin, indissolubilmente  legati proprio alla Blockchain.
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Babilonia fiscale: i Bitcoin meglio non dichiararli

Aggiornamento del 21 maggio 2018 – da Il Sole 24 Ore (leggi in fondo al presente articolo)

24 aprile 2018 – da Il Sole 24 Ore  – Coinlex

Alcuni giorni fa è uscito un nuovo parere dell’Agenzia delle Entrate (ricordando che vale esclusivamente per il richiedente e non è vincolante per lo stesso, ma solo per l’AF) in risposta ad un interpello ( 956.39/2018 ) di un privato cittadino che , dopo aver acquistato criptovalute nel 2013, le ha successivamente convertite in oro fisico e chiedeva in merito alla tassazione delle operazioni di cambio di bitcoin con euro e se l’acquisto dell’oro con i bitcoin generasse una plusvalenza fiscalmente rilevante. (altro…)

Il Parlamento Europeo vota la fine dell’anonimato per il Bitcoin

Tratto da ITALIA OGGI – 19/04/2018 14:24

Regolamentazione più rigida sulle monete virtuali come il Bitcoin per evitare che siano utilizzate per il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.

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Niente panico, Bitcoin crash non è certo una novità

Liberamente tradotto da 

04/04/2018 –  C. Edward Kelso

Il primo trimestre del 2018 si è concluso confermandosi come il peggiore nella storia dei prezzi sul bitcoin. Poco meno di 115 miliardi di USD nella capitalizzazione di mercato sono andati persi e quasi la metà del suo valore dall’inizio di quest’anno è sparito. Per coloro che sono relativamente nuovi all’ecosistema, potrebbe sembrare il momento di andare nel panico o almeno di incassare ciò che resta degli investimenti iniziali. Ma , come cita un recente studio da parte degli aggregatori di informazioni finanziarie su howmuch.net, la criptovaluta più famosa al mondo potrebbe tornare presto in voga ed il recente crash del Bitcoin non è altro che un territorio familiare per i veterani che se ne occupano. Howmuch.net ha infatti recentemente pubblicato un monitoraggio dei peggiori crash dei prezzi del bitcoin intitolandolo: ” Visualizzazione della storia dei crash Bitcoin: gli hodlers sono pronti per la prossima risalita ?”, dove si cerca di mettere in prospettiva la natura ciclica della volatilità della valuta decentrata. “L’ultimo  Bitcoin crash ha convinto alcuni investitori a credere che la” fine dei giorni sia vicina”, ha iniziato l’autore del post, Paul. “Questo, nonostante  gli hodlers fiduciosi e gli operatori di settore   esprimano  la valutazione che invece ciò indichi solo che il mercato della criptovaluta potrebbe trovarsi di fronte a una nuova normalità. Così, se l’ultimo crash è stato doloroso, è meglio fare un passo indietro e valutare lo stato attuale del Bitcoin rispetto al suo passato. Il Bitcoin si è “schiantato” molte volte nel corso degli ultimi anni, ma come si sta comportando in questa ultima recessione rispetto al passato ? ”
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Smart Contracts: che cosa sono, come funzionano e dove si applicano

Quando si è iniziato a parlare di Smart Contract o di contratti intelligenti il primo pensiero e la prima semplificazione è stata quella di considerarli come una minaccia al lavoro di avvocati e notai. Ma non è affatto vero che la Blockchain o meglio, una delle dimensioni della Blockchain come gli Smart Contract sia destinata a mettere in discussione il lavoro degli studi legali o notarili. Certamente, come tutte le trasformazioni, imporrà un cambiamento, e certamente a queste figure professionali verrà chiesto di rivedere il proprio ruolo nella realizzazione di forme contrattuali fortemente innovative.
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In Italia il Bitcoin si ammazza con la burocrazia, come le imprese…

Non è una novità, già si sapeva, ma tutta questa fretta di monitorare e regolamentare ciò di cui nessuno sente il bisogno e che per giunta possiede già le sue regole scritte in un algoritmo matematico, non è solo inopportuna, ma anche sospetta. Quale bisogno ed urgenza infatti abbia il Ministero  dell’Economia e delle Finanze italiano   di indire   consultazione pubblica fino al 16 febbraio 2018 prima di emettere un decreto che , visto le elezioni incombenti nemmeno due settimane dopo e le tempistiche di insediamento di un nuovo governo che chissà, se e quando vedrà la luce ( e se sarà interessato a normare tale ambito), suscita molti dubbi ed alcune certezze.  Dubbi su opportunitò, tempistiche, utilità ed efficacia di un tale strumento normativo (per ora solo bozza di decreto), e la certezza che in Italia la burocrazia è il mostro vessatorio e liberticida che reprime il raggiungimento del legittimo benessere economico di imprese e cittadini. Mi piacerebbe infatti che i favolosi burocrati del Ministero spiegassero per quale motivo e quale vantaggio si dovrebbe avere ad autodenunciarsi come prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale, far censire il fenomeno e far attuare eventuali indagini per casi di riciclaggio di denaro o altri illeciti, posto come detto e ripetuto che bitcoin e criptovalute, proprio per loro caratteristiche peculiari, non si prestano affatto ad essere comodi strumenti di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. Ma evidentemente e come spiegato più volte su questo blog normare serve a riportare nelle mani di pochi quel potere finanziario e valutario che il bitcoin ha distribuito liberamente nelle mani di tutti.
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Seminario Criptovalute in CCIIAA a Udine e la strana voglia di regole

Venerdi pomeriggio scorso, 23 febbraio 2018,  c’è stato (finalmente) un seminario su criptovalute e Blockchain presso una sala, troppo piccola per l’occasione,  della sede della Camera di Commercio di Udine  . L’iniziativa è stata molto apprezzata dai partecipanti accorsi numerosi, come riportato dal comunicato stampa della CCIIAA qui sotto, e gli interventi dei relatori forse un po’ troppo tecnici per il pubblico variegato presente .  Non entro troppo nei particolari anche perchè potete seguire tutta l’iniziativa direttamente dal video youtube a fondo pagina e farvi la vostra opinione, e un doveroso ringraziamento va ai relatori, preparati e sufficientemente esaustivi per il contesto, ma ci terrei a sottolineare alcune cose che ho riscontrato e le riflessioni fatte, anche dopo aver letto oggi un interessante articolo su un blog .
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CATENA FIDE DIGNORUM AD NIHILUM CONEXA .