“In Italia la casa si paga in bitcoin”
Criptovaluta in atto notarile grazie a risoluzione Agenzia Entrate “
La prima cosa da puntualizzare leggendo il sottotitolo, è che le criptovalute sono ufficialmente entrate negli atti notarili in Italia esattamente 2 anni fa , come si può facilmente riscontrare qui e quindi questa certamente non è una news (intesa come novità). Ben più grave, a mio parere, è invece affermare che questo sia avvenuto per merito di una risoluzione dell’ AdE (Agenzia delle Entrate) perchè è palesemente falso come scopriremo in seguito. Vado quindi a riprendere e ad analizzare le affermazioni evidentemente false del comunicato originale Ansa
“Non accade negli Emirati Arabi Uniti né nella Silicon Valley: è l’Italia il primo Paese al mondo in cui si potrà acquistare una casa in bitcoin,…
Qui basterebbe “googolare” solo un po’ per riscontrare che non solo nella Silicon Valley californiana e nell’ambita Florida la compravendita di immobili e abitazioni è diffusa da anni, ma pure in Argentina e in altri paesi del Sud America e del mondo ciò avviene da almeno il 2013. In generale in bitcoin si può acquistare qualsiasi bene e/o servizio compresi quelli “proibiti” (come ad es. armi, droga e sesso a pagamento ) che di solito vengono comprati solo per contanti.
…L’annuncio è stato dato oggi da una società del settore immobiliare, il Gruppo Barletta, che permetterà di pagare con la moneta virtuale i 123 appartamenti di un edificio riqualificato nel quartiere San Lorenzo a Roma
Ok, ecco la vera notizia: in Italia c’è qualcuno che vende case in Bitcoin. Ottimo, buono a sapersi!
….La novità è resa possibile da una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del settembre scorso, che ha di fatto riconosciuto i bitcoin come una valuta straniera, rendendo quindi possibile usarla in un atto notarile.
Qui ci vuole veramente molta fantasia per scrivere ciò ( o una vergognosa pigrizia nel non verificare ciò che l’intervistato afferma) . Potete verificare da soli anche voi in un mio precedente articolo: se trovate un punto dove si afferma o si equipara il Bitcoin a una valuta straniera sul documento originale dell’AdE, beh siete da premio Pulitzer almeno quanto Laura Giannoni di Ansa per l’articolo presente di cui trattasi. Fuori da ogni polemica, ognuno può fare il ragionamento da sè: tutti gli Stati membri dell’UE che hanno aderito alla moneta unica Euro (Italia in primis), hanno di fatto devoluto la propria sovranità monetaria all’EBA (European Bank Association), non possono quindi decidere alcunchè su questioni valutarie se prima non vi sia una specifica direttiva europea in proposito. Non risulta a tutt’oggi che l’UE si sia espressa ufficialmente sull’argomento criptovalute, tranne che per una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 22 ottobre 2015 in cui si parla di Bitcoin come valuta virtuale ( e non certo straniera) solo per ciò che riguarda la non applicabilità dell’IVA ai servizi ad essa collegati ( quelli di cambio in euro o altre valute). L’argomento è stato già da me ampiamente trattato qui all’epoca e a disposizione per chi volesse approfondire… La conseguenza logica è che se ancora non c’è niente di ufficiale sull’argomento criptovalute a livello europeo ( tranne la sopracitata sentenza), e gli Stati membri non possono legiferare o decidere a proposito, tanto meno lo possono fare i loro organi o apparati istituzionali interni come è da considerarsi l’Agenzia delle Entrate.
Per incentivarne l’uso la società, che scommette su un portfolio in bitcoin, si è offerta di accollarsi le spese d’agenzia e notarili, consentendo un risparmio tra i 15 e i 45mila euro, in base al taglio degli immobili, all’acquirente che sceglierà il nuovo metodo di pagamento.
E’ plausibile in quanto la contabilità e di conseguenza anche gli adempimenti burocratici e fiscali in Italia devono essere eseguiti obbligatoriamente in euro, cosa che rientra nei servizi e prestazioni dell’agenzia immobiliare che risparmia così all’acquirente di dover ragionare in doppia valuta (euro-bitcoin)
“Siamo la prima società immobiliare al mondo ( ahahahaha… piccolo-spazio-pubblicità!) che vende in bitcoin e abbiamo deciso di farlo per tre ragioni: crediamo nei bitcoin (ciò sicuramente ci sta bene!); possiamo perché l’Agenzia delle Entrate italiana è una delle poche in Europa a riconoscere la criptovaluta ( grossolana falsità); ci sono centinaia di giovani possessori di bitcoin, milionari ( non in Italia però… qui siamo rimasti indietro causa anche la male-informazione di articoli e comunicati come questo dell’Ansa), che potrebbero decidere di investirne una piccola parte in una casa”, ha spiegato Paolo Barletta, giovane Ceo del gruppo.
… Tra le peculiarità della criptovaluta, ormai usata in decine di migliaia di negozi italiani, c’è la non tracciabilità,…
Il bitcoin è tracciabilissimo, molto + del denaro elettronico o contante, basti pensare che tutti gli indirizzi wallet e tutte le transazioni sono registrati e pubblicamente consultabili sul registro pubblico denominato Blockchain. Non è perciò totalmente anonimo, ma solamente pseudonimo…
Garantire il rispetto della legge, compresa la rigorosa normativa nostrana sulla tracciabilità dei pagamenti, è però possibile, assicura Barletta. Per l’acquisto di appartamenti la società si appoggerà a Coinbase, …, che consente di collegare la valuta al soggetto che la possiede.
Così cari amici, se pensavate di spendere i vostri bitcoin in maniera anonima, non teneteli su un Coinbase wallet ed evitate accuratamente Coinbase !!
Soprattutto diffidate di chiunque lanci notizie su criptovalute o Bitcoin e non sia un minimo riconosciuto dalla community Bitcoin, abituatevi a consultare forum e i gruppi su Telegram per la verifica delle news.