Quasi un milone di dollari in bitcoin dagli imbarazzati guardoni
Un tempo la paura di diventare ciechi fungeva da deterrente per chi eccedeva con pratiche onanistiche o di auto-piacere . Ora la paura più grande sembra quella di non essere più in grado di guardare direttamente negli occhi i tuoi colleghi, amici e parenti se un video compromettente di te arriva nelle loro caselle di posta elettronica. I truffatori lo hanno capito e stanno estorcendo bitcoin alle vittime per ricavarne una fortuna. Secondo un’indagine condotta dalla società di cibersecurity Area 1, gli estorsori del sesso hanno finora introitato quasi 120 bitcoin per un controvalore di circa 855.000 euro (949.000 Usd) . Inizialmente riportato da Fortune, il rapporto afferma che il pagamento medio da parte delle vittime di questo particolare tipo di truffa è di 0,073 bitcoin (circa 525 euro).
Per settimane istituzioni politiche e media ci hanno messo in guardia e ammonito chi pubblica false notizie (fake news) su internet e sui social media per le conseguenze che poi hanno sulla popolazione ed hanno continuato a sproloquiare sulla necessità di punire severamente chi le diffonda. Scopriamo invece che i primi a diffondere notizie false, tendenziose, fuorvianti, senza il minimo senso etico/professionale di verifica delle fonti sono proprio le agenzie di stampa più accreditate, come ad esempio ANSA. Ciò è molto grave a mio parere, perchè non stiamo parlando di un blog qualsiasi come si potrebbe considerare il presente in cui le opinioni condivise sono sempre personali e non hanno la pretesa di Verità assoluta, ma di agenzie di stampa ufficiali che vengono riprese regolarmente dai media anche internazionali e poi diffuse a livello globale, provocando come in questo caso, come minimo reazioni di ilarità se non proprio di scherno da parte di chi, a ragione, considera (giustamente) l’Italia come il Paese di Pulcinella e ci permette di capire il perchè risultiamo agli ultimi posti al mondo per quanto riguarda la libertà di stampa e la correttezza delle informazioni. A questo punto ci si chiede a cosa servano le leggi sull’editoria che dovrebbero regolare tutto ciò e cosa si aspetti a prendere i famosi provvedimenti tanto auspicati dalle istituzioni contro le fake news.Ciò premesso analizziamo la notizia Ansa di qualche giorno fa che si è talmente diffusa tra la popolazione da avere riscontri pressochè giornalieri da gente comune che di Bitcoin ne sa veramente molto poco e che rischia di creare opinioni errate e false aspettative.(altro…)
Dal suo inizio nel 2009, il Bitcoin è cresciuto in maniera esponenziale diventando una moneta digitale molto popolare ed usata in tutto il mondo. Purtroppo, a causa della sua popolarità , del suo tasso di crescita e della sua capitalizzazione di mercato, anche i truffatori crescono e realizzano benefici monetari molto consistenti.
Il rinnovato interesse verso il Bitcoin e le criptovalute come bene di rifugio e come investimento molto fruttuoso, ha creato parecchie aspettative in un crescente pubblico che, anche dalle mie parti, è desideroso di apprendere il funzionamento e le possibilità di guadagno a questo mondo connesse. In tutto ciò si è introdotto Onecoin che attraverso propri affiliati, organizza delle serate “informative gratuite” sulle valute virtuali, ma di fatto tenta di vendere pacchetti formativi con il chiaro intento di vendere i token Onecoin. Anche dalla foto in alto in questo articolo, che riprende una pubblicità Onecoin, questa organizzazione utilizza il Bitcoin (“Onecoin il prossimo Bitcoin”) per vendere un prodotto ed un servizio a mio parere completamente diverso.
Partiamo dalla notizia fresca di ieri data dai media internazionali, ma anche da quelli nazionali (persino RAI 3 TG Leonardo!) secondo cui l’imprenditore australiano Craig Wright ha fatto outing “dimostrando” di essere l’inventore del Bitcoin, il famoso e inafferrabile SATOSHI NAKAMOTO. Quale possa essere l’interesse di rivelarsi al mondo dopo essersi nascosto con successo per ben 6 anni e mezzo, è ancora imperscrutabile, visto anche che gli sarebbe attribuibile una ricchezza di circa 450 milioni di dollari USA se, come è credibile, Satoshi ha facilmente “minato” e tenuto per se almeno il primo milione di bitcoin creati. Personalmente non credo affatto che questo signore australiano sia il nostro uomo, sebbene autorevoli figure del mondo del Bitcoin come Gavin Andresen abbiano pubblicamente affermato di credergli. Ma andiamo con ordine cominciando con l’articolo di Wired di stamattina per poi rivelare quali trucchi può aver usato Craig Wright per dimostrare ciò che non è… Soprattutto, ciò che mi lascia perplesso, è che dimostrare di essere Satoshi è abbastanza semplice: gli basterebbe inviare una piccola frazione di quei primi tracciabilissimi bitcoin minati da Satoshi a un qualsiasi wallet su richiesta. Cosa che ancora mr Wright non ha voluto fare….
Prima domenica di agosto. Udine è deserta, la gente è in spiaggia o a prendere un po’ di fresco in montagna. Una giornata tutt’altro che ideale per la povera cronista di turno in servizio di redazione al Messaggero Veneto di viale Palmanova . E’ quasi arrivata in sede del quotidiano locale pensando all’ennesima giornata persa alla tintarella e alla necessità di cavare un articolo per riempire le pagine del quotidiano che uscirà lunedi (oggi) . Distrattamente, nota passando quella scritta arancione e nera : Bitcoin, your future now… In un anno e mezzo (dal 20 febbraio 2014) non se ne era mai accorta nonostante fosse estremamente visibile su una vetrina da 7×3 mt a poche centinaia di metri dalla redazione e ci fosse passata, lei come tutti i suoi colleghi, centinaia di volte davanti ma, ricordando un articolo su mercato nero-bitcoin solo del giorno prima, improvvisamente si accende la lampadina! Tempo di sedersi al pc, googolare un po’ per trovare le informazioni necessarie et voilà, l’articolo è fatto, anzi toh ! un’ intera pagina e senza neanche muoversi dalla sedia o usare il telefono (a che serve la verifica delle fonti, ormai c’è già tutto pronto in Rete!).
Questo post non intende avvallare o sostenere in nessun modo l’ azione criminale dei pirati informatici che diffondono il virus Cript0L0cker, ma si limita a costatare e sottolineare la disinformazione che certe testate giornalistiche (Messaggero Veneto appartiene al gruppo Repubblica – Espresso) fanno sull’ argomento Bitcoin. Gli ignoranti come costoro, se non hanno intenzione di dare le corrette informazioni, potrebbero almeno tacere.
Fuori dall’Euro : Bufala (greca) o Pesce (d’aprile) purchè sia Bitcoin
Riporto di seguito la notizia lanciata da Repubblica, quotidiano noto e accreditato in Italia per le clamorose bufale che pubblica con una frequenza pressochè continua. E’ la testata ufficiale del PD infatti, la prima a pubblicare la notizia per cui il ministro ellenico dell’economia, Yanis Varoufakis, abbia deciso stamane di abbandonare l’euro per il bitcoin, tranne poi sottolineare che trattavasi di pesce d’aprile. Che Varoufakis fosse amico delle Bitcoin già si sapeva, viste anche recenti e molto serie ipotesi e seguenti interviste su una criptomoneta ellenica basata sul bitcoin e sulla blockchain , ma di fatto controllata dallo Stato greco, come toccasana per la grave crisi in cui versa il paese. Il pesce d’aprile odierno però pare qualcosa di più di una semplice burla all’indirizzo dei tedeschi e dell’Europa delle banche e anche nella sua elaborazione si può intuire che un pensierino Varoufakis lo sta facendo seriamente sul Bitcoin. Altro che “Pinocchio” Renzi e quei “pallonari” di Repubblica!
Buona lettura
Gavrilo
Sarebbe una notizia che rientra nella norma e passa pressochè inosservata, quella della titolare di un noto ristorante della zona di Udine che per sua sbadataggine, si fa infettare il computer dall’ormai conosciutissimo virus CryptoLocker, (ne parlarono anche a Striscia la Notizia alcuni mesi fa).
Bitcoin Foundation Italia – Il bugiardino del Bitcoin
Da tempo vado dicendo e scrivendo che gli enormi ed ovvi interessi delle lobby economiche e finanziarie mondiali osservano con diffidenza uno strumento di libertà come il Bitcoin, quando peggio, accortisi di non poterci mettere le grinfie sopra,utilizzano qualsiasi mezzo, in primis i media dell’informazione tradizionale (giornali e televisione), per dare notizie completamente fuorvianti sul fenomeno dirompente delle criptovalute e fare del sano (per loro) terrorismo mediatico.Visto i tristi primati dell’Italia in questo settore e la qualità infima dei pennivendoli (“giornalisti”) nostrani, anche la Fondazione italiana Bitcoin, unico organo apolitico e super partes di esperti e appassionati di questo settore nel BelPaese, ha voluto segnalare ed istituire un premio per le CAZZATE più grossolane pubblicate sull’argomento. E naturalmente c’era da aspettarselo, La Repubblica ed il gruppo Espresso sono in corsa per il primo posto. Di seguito riporto il primo comunicato della Fondation ricordando a tutti e non solo ai suddetti “giornalisti”, ma anche ai lettori, di informarsi, informarsi ed informarsi, controllando ferocemente le fonti, se vogliono addentrarsi nel complesso mondo delle criptovalute. Ho aperto perciò un’apposita sezione nelle CATEGORIE del blog e controllerò e riporterò il seguito dell’istituito “Bugiardino Bitcoin”, premurandomi di segnalare altre “perle di saggezza” qualora non si volesse proseguire con questo sacrosanto strumento di controllo della malainformazione.Buona lettura.GAVRILO(altro…)