Tutti gli articoli di gavriloBTC

Imprenditore import-exporter, anarcocapitalista, entusiasta ed esperto di Bitcoin e Blockchain, opero in totale trasparenza ed onestà in un campo difficile come quello delle criptovalute . Accogliendo le numerose richieste che mi stanno pervenendo, ho deciso di attivare questo blog, allo scopo di tenere informato clienti, curiosi ed amici, sulle attività che svolgo nell'ambito delle bitcoin, sulle occasioni, news, didattica, mercatino di scambio, opinioni e previsioni su quanto succede nel mondo delle cryptocurrencies. Uno strumento in più insomma che voglio offrire a chi mi segue e a chi ha solo sentito parlare di me. Non sono un blogger esperto, anzi questa è la mia prima esperienza nel campo e vi chiedo in anticipo scusa se tutto non sarà perfetto. Date insomma anche a me il tempo per crescere e contribuire con questo blog al progresso Bitcoin. Grazie sin d'ora a quanti vorranno seguirmi e contribuire con idee, commenti e quant'altro utile.

PAYMEABIT, E IL BITCOIN DIVENTA SOCIAL

paymeabit

02/10/2016 – di Michele Tringali per gavrilobtc.it

La stagione estiva è ormai alle spalle e sebbene l’Halving 2016 non abbia mostrato ancora sostanziali cambiamenti nel mondo Bitcoin, per certo si nota una maggiore attenzione generale riguardo al mondo delle criptovalute ed alle possibilità che offrono. Ciò senza dubbio grazie anche alla diffusione massiccia di smartphones e tablets che avvicinano sempre di più il cittadino comune alle nuove tecnologie pur senza saperne più di tanto, con piattaforme come whatsapp, facebook, twitter, instagram ed in generale i social media che permettono di sentirsi collegato al resto del mondo e parte attiva di esso grazie alla condivisione di propri contenuti.
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COME VOLEVASI DIMOSTRARE: IL BITCOIN NON E’ TASSABILE . PAROLA DI AGENZIA DELLE ENTRATE

02/09/2016

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L’Agenzia delle Entrate si è finalmente decisa a rispondere agli interpelli di cittadini privati ed imprese che chiedevano lumi a proposito del trattamento fiscale dovuto per chi svolge attività di cambio in criptovalute (Bitcoin). Su questo argomento mi sono trovato spesso a “litigare” con colleghi , amici e soloni vari in quanto ho sempre espresso con forza il concetto che il Bitcoin esiste anche  per rivoluzionare il rapporto di sudditanza che il cittadino (e quello italiano è in prima fila) ha verso le istituzioni che invece dovrebbero essere al suo servizio (e non il contrario). La sua natura decentralizzata , pseudoanonima e sfuggente è così anche perchè i suoi creatori, restituendo finalmente la libertà economica e finanziaria a chi lo possiede, hanno cambiato anche l’approccio che una persona libera finanziariamente, ha nei confronti dell’imposizione fiscale.  Si passa cioè di fatto dall’ obbligo assoluto e incontestabile di pagare le tasse (con la tracciatura dei patrimoni e persino degli stili di vita),  al “pago le tasse che ritengo giuste”. E in uno Stato vampiro e sempre inadempiente come l’Italia, ciò ha una funzione di riequilibrio notevole in questo rapporto con il cittadino. La questione dell’interpello all’Agenzia delle Entrate non andava nemmeno posta quindi a mio parere, perchè è fin troppo chiaro, che non avendo alcun riconoscimento giuridico del suo status o essendo comunque molto difficile da definire per la sua natura  contemporanea di valuta, sistema di pagamento e asset finanziario, il Bitcoin non ha le caratteristiche per essere regolato al di fuori del suo potente algoritmo e perciò tanto meno tassato.  Già un sentore di tali difficoltà si era percepito quando, nel gennaio 2014 l’on. Boccadutri (Sel) propose in sede di finanziaria  una forma di riconoscimento del Bitcoin e il suo emendamento non fu nemmeno preso in considerazione in quanto “l’Italia non ha più sovranità monetaria” (così ,in parole spicciole, rispose l’allora Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati) demandando perciò all’UE – EBA il compito di emettere una qualche direttiva in tal senso.  Ebbene, l’Europa ha battuto un colpo appena nell’ottobre 2015 decretando in maniera solonica che, nonostante Bitcoin non possa essere considerato valuta a corso legale, gli scambi tra questo e le valute fiat (euro, dollaro, sterlina, rublo, yen, uan ecc.) sono da considerarsi come operazioni esenti IVA. Un segnale chiaro di quanto da me sostenuto, purtroppo molti “asini ” hanno anche i paraocchi e si ostinano a fare i “bravi cittadini che pagano le tasse” anche quando non serve.  La risposta all’interpello dell’Agenzia delle Entrate   e il seguente comunicato sembra definitivamente (temo però solo per ora) chiudere la questione a favore delle mie convinzioni.

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Onecoin , il multilevel piramidale con la falsa scusa della criptovaluta.

onecoinbitcoin

Il rinnovato interesse verso il Bitcoin e le criptovalute come bene di rifugio e come  investimento molto fruttuoso, ha creato parecchie aspettative in un crescente pubblico che, anche dalle mie parti, è desideroso di apprendere il funzionamento e le possibilità di guadagno a questo mondo connesse. In tutto ciò si è introdotto Onecoin che attraverso propri affiliati, organizza delle serate “informative gratuite” sulle valute virtuali, ma di fatto tenta di vendere pacchetti formativi con il chiaro intento di vendere i token Onecoin. Anche dalla foto in alto in questo articolo, che riprende una pubblicità Onecoin, questa organizzazione utilizza il Bitcoin (“Onecoin il prossimo Bitcoin”)  per vendere un prodotto ed un servizio a mio parere completamente diverso.  Ist-OneCoin-illegal-

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Se l’UE collassa, può il Bitcoin diventare la moneta comune per l’Europa??

Autore Joël Valenzuela per The CoinTelegraph il 30/06/2016

If EU Collapses, May Bitcoin Become Europe’s Common Currency?

All’inizio di questo mese, la maggioranza dei cittadini del Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione europea. Questa uscita, nota come “Brexit,” ha causato un crollo temporaneo del mercato globale, e ha spinto il miliardario americano George Soros ad avvertire che un crollo dell’Unione europea potrebbe essere a questo punto “praticamente irreversibile” .

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