giovedì 3 luglio 2014
di Luca Annunziata
Tim Draper, il magnate dei Bitcoin
L’asta della criptovaluta organizzata dai Marshal statunitensi ha avuto un solo vincitore. Un celebre capitalista di ventura si è aggiudicato l’intero bottino, e punta a usarlo per costruire una sorta di banca del Bitcoin
Roma – In un colpo solo è divenuto uno dei più importanti investitori in Bitcoin: Tim Draper, venture capitalist di successo e di grande fama nella Silicon Valley, è colui il quale è riuscito a sbaragliare la concorrenza nell’asta dei beni virtuali di Silk Road messa in piedi dai Marshal degli Stati Uniti. Con 18 milioni di dollari si è accaparrato 30mila BitCoin, e ora punta a far fruttare il suo investimento: versandoli nelle case di una startup di cui è egli stesso investitore, Vaurum, e costruire su questo gruzzolo un fiorente e affidabile mercato per la criptovaluta.
“Con il l’aiuto di Vaurum e grazie a questi bitcoin appena acquistati, pensiamo di essere in grado di creare nuovi servizi che possano garantire liquidità e affidabilità ai mercati che sono penalizzati da valute deboli”: così lo stesso Draper in una dichiarazione riportata da Reuters, di fatto anticipando quale sarà il modello di business che la startup punta a mettere in piedi. Vaurum farà affari sopratutto nei mercati emergenti, quelli di paesi in via di sviluppo dove spesso la valuta nazionale risulta penalizzata dal mercato finanziario: offrendo una piattaforma internazionale di compravendita, permetterà di differenziare la propria esposizione rispetto a diverse monete, e grazie ai fondi ottenuti nell’asta dovrebbe poter offrire anche quel tipo di garanzie tipiche di altri istituti che si occupano di cambio-valuta.
In un certo senso, Draper e Vaurum daranno un nuovo significato alla criptovaluta sequestrata nel corso dell’azione contro Silk Road, ritenuto dagli inquirenti statunitensi autentico crocevia dei malfattori del deep-web. I proventi di compravendita di armi e droga, addirittura il pagamento di omicidi su commissione, serviranno a finanziare un mercato legittimo che potrebbe sostenere anche iniziative di micro-credito o finanziamento di piccole e medie imprese.