L’interesse nelle criptovalute e la loro diffusione ed utilizzo, sta finalmente registrando un buon risveglio anche in Italia, soprattutto dopo che l’Agenzia delle Entrate ha ribadito, in risposta ad altri recenti interpelli in proposito, che le transazioni e lo scambio di bitcoin tra privati non è tassabile, riconoscendo così e di fatto la propria impossibilità ad intervenire in materia causa la natura stessa del Bitcoin. Anche se sono convinto che ciò possa essere solo una momentanea tregua, è comunque un approccio amichevole ed un riconoscimento verso le criptovalute che ci pone, una volta tanto, all’avanguardia nel panorama istituzionale mondiale. A conferma di un tanto ho riscontrato una crescente attività di scambio di criptovalute dall’inizio dell’anno con il crescere della quotazione bitcoin e molto più recentemente, anche la notizia , seppur depurata da dettagli fuorvianti di Ansa.it, della prima agenzia immobiliare in Italia che vende appartamenti e immobili in bitcoin. Assieme a tutto ciò e proprio in questi giorni, si registra la bella novità di un nuovo gestore italiano per l’energia (gas ed elettricità), wekiwi.it che accetta bitcoin in pagamento nel proprio shop online. Attualmente non si possono ancora pagare le bollette per le forniture energetiche in bitcoin, ma è sempre un buon inizio. Di seguito riportiamo il link della notizia così come è apparsa su Il Quotidiano.net
Archivio mensile:Aprile 2017
IN ITALIA LA BUFALA SI LEGGE SULL’ ANSA – BITCOIN FAKE NEWS
Oggi il Giappone legalizza il Bitcoin come metodo di pagamento – 01/04/2017
Liberamente tratto e commentato da articolo di del 31/03/2017 by gavriloBTC
Mentre l’Unione (totalitaria) Europea sta elaborando il miglior sistema per violare la privacy di chi utilizza i bitcoin, in Giappone da oggi la criptovaluta più conosciuta ed utilizzata al mondo diventa un metodo di pagamento legale e riconosciuto ufficialmente a tutti gli effetti. Dopo mesi di dibattito infatti, il legislatore del Paese del Sol Levante ha approvato una legge che ha portato le piattaforme exchanger di Bitcoin sotto l’ombrello dell’ antiriciclaggio (AML/KYC) , categorizzando la criptovaluta come una sorta di strumento di pagamento prepagato.
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